martedì 18 maggio 2010

LA FIOM PRESENTA I SUOI CANDIDATI RSU E LANCIA LA SFIDA


Rappa: “sfido tutti a costituirsi, come abbiamo fatto noi, parte civile nei processi contro l’ILVA”

Era dal 1995 che non si vedeva una adesione allo sciopero di così forte partecipazione, segno forse del grado di allerta che vive il movimento operaio e di una rinnovata coscienza collettiva che pian piano sta facendo breccia nella testa di chi lavora in ILVA. L’80% dei lavoratori ILVA ha scelto di essere con il sindacato nello sciopero legato all’integrativo e alla trattativa saltata.

E’ positivo il messaggio che Rosario Rappa, segretario generale della FIOM di Taranto, lancia innanzitutto ai suoi 86 candidati per il rinnovo delle RSU in ILVA.

Li ha voluti fortemente quegli uomini, nel giorno del sciopero, davanti alla portineria D della grande impresa siderurgica per testimoniare insieme al sindacato il grande lavoro in favore dei diritti e delle tutele che è ancora tutto da costruire all’interno della più grande fabbrica manifatturiera del territorio.

Sono un fronte coraggioso e leale – afferma Rappa, parlando dei suoi – perché sono quelli che costantemente fanno da anello di congiunzione tra noi e quelle che abbiamo voluto ribattezzare le “voci di dentro”.

E le storie, le denunce non mancano.

C’è l’operaio che chiede di parlare con i giornalisti, manifestando l’assenza di misure di sicurezza. C’è quello che denuncia le truffe dei cosiddetti quadri intermedi. C’è chi tira fuori la questione ambientale e da tecnico esperto in materia (due diplomi e quattro master – ndr) dice: “questa azienda si può ambientalizzare, se si spendono soldi e se ci fanno lavorare”.

Ma la sicurezza e l’eco-sostenibilità hanno un costo e non sempre è facile ottenere risultati apprezzabili.

Per questo sfido gli altri a fare quello che abbiamo fatto noi con il sostegno dell’ufficio legale della CGIL e dell’avv. Del Vecchio – dice Rappa – gli altri sindacati e tutte le istituzioni incalzino senza demagogia e con fatti concreti l’ILVA, dimostrino da che parte sono e si costituiscano parte civile in tutti i processi che vedono l’ILVA alla sbarra in tema di inquinamento, malattie professionali (30 morti sospette sinora – ndr) e morti bianche.

La platea davanti alla portineria semi-deserta applaude. E’ la garanzia che quella parte di lavoratori è con la FIOM per convinzione e scelta.

L’ILVA non deve ottenere nessuno sconto – continua Rappa – e c’è bisogno che le leggi vigenti, ma anche di altre leggi che sorgano dalla spinta ambientalista, come la Legge sulla Diossina, impongano alla grande industria di mettersi in regola e non di chiudere.

Poi dai giornalisti arriva la domanda: “sosterrete la prossima manifestazione di Altamarea?”.

Con Altamarea nell’impianto che riguardava la Legge sulle Diossine abbiamo condiviso un percorso che sottoscriverei nuovamente anche in questo momento – commenta il leader della FIOM – ora sulla chiusura delle cokerie sento di essere più vicino alle proposte di Legambiente.

Resta però in evidenza lo stridente rapporto tra ambiente e lavoro.

Su questo parla un giovane delegato FIOM.

Credete che noi all’interno non sappiamo quanto inquinamento c’è? – dice – Siamo i primi a pagarne le conseguenze. Ma io ci voglio provare a cambiare le cose, e ci provo finché posso cercando di salvare il mio posto di lavoro”.

Sono il fronte di consapevolezza e diritti che la FIOM ha scelto per difendere i lavoratori – conclude Rappa – e sono l’unica vera alternativa possibile per rendere gli operai e gli impiegati una voce autorevole.

I candidati sono esponenti di sei aree all’interno dell’ILVA (Area Ghisa, Acciaieria, Laminazione, Ene-Log-Ser, OCM, Tubifici e Impiegati –ndr).

Le votazioni si terranno i prossimi 26-27 e 28 maggio.

Con preghiera di cortese diffusione,

Taranto, 14 maggio 201

L’Ufficio Stampa

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