martedì 18 maggio 2010

EMERGENZA SOMMINISTRATI


LA FIOM CHIAMA VENDOLA

Rappa: “il teatro così drammatico richiede l’intervento del Presidente della Regione Puglia”

Credo che il teatro di scontro sia così aspro e drammatico che sia necessaria l’intermediazione forte e vigorosa del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

Dopo il coordinamento di ieri dei lavoratori interinali e una riunione informale in Prefettura, il segretario della FIOM-CGIL tarantina, Rosario Rappa, non ha dubbi: sulla vicenda che riguarda i circa 700 ex somministrati dell’ILVA è il Governo regionale a dover proporre piani di discussioni alternativi.

Ci troviamo di fronte ad una condizione paradossale – spiega ancora Rappa, presente all’incontro di ieri sera – quel bacino professionalizzato che ha lavorato per anni al servizio della grande impresa è stato scelto da patron Riva che alla prima avvisaglia di crisi ha deciso destini e disgrazie di quei lavoratori e delle loro famiglie, ricorrendo poi quando c’è stata la prima ripresa al trasferimento di tutto il lavoro che veniva svolto da queste persone ad una impresa dell’appalto. Insomma la crisi l’hanno pagata solo loro, scaricata sulle loro spalle. Non propriamente le più forti di questo confronto.

Così la vertenza-icona della nuova frontiera del lavoro precario la FIOM non intende assolutamente lasciarla cadere nel dimenticatoio.

Abbiamo deciso, assieme ai lavoratori, di desistere da eventuali azioni di lotta solo perché si scorge all’orizzonte l’ipotesi di un tavolo di trattativa in Prefettura con istituzioni (regionali e locali – ndr), azienda, lavoratori e sindacato – conferma Rappa – anche se la contingenza di certe situazioni di disagio rischia di sfuggire dalle mani da un momento all’altro e pertanto chiediamo a tutte le parti in campo di far presto.

Insomma ore concitate in attesa di una risposta ufficiale da parte della Prefettura e da parte dello stesso Presidente Vendola, evocato più di una volta nella vicenda.

Quel bacino di uomini e competenze non può essere gettato al macero – conferma Rappa – così pensiamo ancora che si possano trovare soluzioni ragionevoli. Le auspichiamo con forza – termina – non soltanto per il bene di quelle famiglie ma anche per evitare lo scontro sociale ormai dietro le porte.

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